Boschi radi e conifere

Le laricete rade, con i loro grandi alberi isolati e contorti, offrono risorse ad una grande varietà di specie, soprattutto tra gli uccelli. Camminando sotto le chiome, potreste udire l'inconfondibile richiamo della cincia alpestre (Poecile montanus) o riconoscere la cincia mora (Periparus ater), vivace uccello dalle grandi doti acrobatiche, che spesso penzola a testa in giù dai rami che sta esplorando. Potreste poi scorgere la sagoma robusta e variopinta dei crocieri (Loxia curvirostra), specializzati nell'estrazione dei pinoli o, laddove compare qualche pino cembro (Pinus cembra), la nocciolaia (Nucifraga caryocatactes). Resti di pigne spaccate su ceppi o fenditure dei tronchi sono segni inequivocabili del suo passaggio.

La stagione estiva potrebbe infine riservarvi l'incontro con qualche capriolo (Capreolus capreolus), venuto a brucare l'abbondante strato erbaceo che, in assenza di un ricco sottobosco, ricopre il terreno. Sul Monte Bondone, nelle zone più vicine ai pascoli, macchie di abeti rossi (Picea abies) e larici (Larix decidua) assumono una disposizione singolarmente ordinata, con alberi tra loro coetanei. Questo aspetto tradisce la loro vera natura, frutto di rimboschimenti operati dall'uomo a partire dalla prima metà del Novecento.
 
 

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