Boschi misti
I boschi misti, tra aghi e foglie
Dove gli abeti si mescolano ai faggi, comincia il regno dei picchi e in particolare del picchio nero (Dryocopus martius), il più grande d'Europa. A rivelare la sua presenza sono grandi aperture ovali nei tronchi degli alberi. Condivide l'ambiente con il più raro e riservato picchio cenerino (Picus canus), specie dalla distribuzione molto limitata. Le cavità che questi uccelli scavano, una volta abbandonate, possono ospitare nuovi "inquilini" come la civetta capogrosso (Aegolius funereus) e la civetta nana (Glaucidium passerinum), temibili cacciatrici notturne degli ambienti forestali. Altri notevoli predatori, questa volta diurni, che nidificano nei boschi di conifere puri o misti sono l'astore (Accipter gentilis) e lo sparviere (Accipiter nisus).
Sotto le chiome degli abeti, l'humus leggermente acido creato dagli aghi permette la crescita di funghi e di intricati cespugli di mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) e rosso (Vaccinium vitis-idaea). All'ombra dei faggi crescono invece l'elleboro (Helleborus niger), le primule (Primula veris e Primula vulgaris) e l'erba trinità (Hepatica nobilis): fioriscono prima che gli alberi soprastanti rigenerino la loro folta chioma e tolgano loro gran parte della luce del sole, poi le foglie scure ed espanse permetteranno loro di catturare la poca luce che filtra attraverso il denso fogliame.
Sotto le chiome degli abeti, l'humus leggermente acido creato dagli aghi permette la crescita di funghi e di intricati cespugli di mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) e rosso (Vaccinium vitis-idaea). All'ombra dei faggi crescono invece l'elleboro (Helleborus niger), le primule (Primula veris e Primula vulgaris) e l'erba trinità (Hepatica nobilis): fioriscono prima che gli alberi soprastanti rigenerino la loro folta chioma e tolgano loro gran parte della luce del sole, poi le foglie scure ed espanse permetteranno loro di catturare la poca luce che filtra attraverso il denso fogliame.