Pascoli

La vita tra l'erba

Le grandi distese erbose che si estendono nei luoghi dell'alpeggio rappresentano un punto di osservazione ideale sulla natura alpina. Sostando alle alte quote, è facile imbattersi nei tanti uccelli che popolano questi ambienti: merlo dal collare (Turdus torquatus), prispolone (Anthus pratensis), bigiarella (Sylvia curruca), stiaccino (Saxicola rubetra). Sollevando lo sguardo al cielo potreste poi vedere stagliarsi nel cielo la sagoma di qualche rapace, intento a perlustrare il suo terreno di caccia: un volo stazionario, a "spirito santo", vi rivelerà la presenza di un gheppio (Falco tinnunculus), mentre il volteggio di un uccello più grande segnalerà magari il passaggio dell'aquila reale (Aquila chrysaetos), che frequenta con regolarità i pascoli del Bondone.
Spostando lo sguardo in basso, tra il fitto dei fili d'erba, scoprirete che innumerevoli insetti e altri piccoli animali popolano questi ambienti, con alcuni esemplari che spiccano per rarità e bellezza. E' il caso della farfalla apollo (Parnassius apollo) e della licena delle paludi (Lycaena dispar).

Gli stessi prati ospitano una grande varietà di specie botaniche, da tempo note per le loro proprietà officinali: l'arnica (Arnica montana), il cumino dei prati (Carum carvi), l'iperico macchiato (Hypericum maculatum), la genziana maggiore (Gentiana lutea) e la valeriana (Valeriana officinalis). Alla fine del XIX secolo, questa particolare composizione floristica venne resa celebre dalla pratica dei "bagni di fieno" (fitobalneoterapia), per la cura di dolori articolari, reumatismi e artrosi.

 
 

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